La cultura digitale oltre l’isolamento

Comunicazione, formazione e strategia ai tempi del coronavirus

È già da qualche mese che abbiamo iniziato ad inserire nella nostra strategia di comunicazione l’utilizzo di un blog. Da qualche mese, quindi, abbiamo cominciato a strutturare un percorso che ci porterà a scrivere articoli di una qualche utilità per chi ci legge e che si basino soprattutto sulle nostre aree di competenza. Purtroppo o per fortuna non siamo opinionisti e, questa volta per fortuna, non siamo alla ricerca di titoloni da click baiting. 

I recenti fatti di questi giorni legati all’emergenza sanitaria ci sono sfortunatamente di aiuto. Volenti o nolenti, ora è più facile trovare il tempo per fare uno stop, riorganizzare le idee e proporre piani e strategie nuove che non avevamo considerato.

Oltre alla voglia di raccontarci e dire la nostra su tematiche di cui ci occupiamo professionalmente da anni, l’intento di diffondere la cultura digitale di cui siamo permeati è diventato quanto mai impellente. Specie se si considera che l’Italia non è certo tra i paesi più avanzati su questo frangente e ha ancora tanta strada da fare. 

 

 

Sfruttare il tempo

Non abbiamo ovviamente la ricetta magica per far diventare il nostro Paese la nuova Silicon Valley, ne tantomeno abbiamo la pretesa di avere in tasca verità calate dall’alto. D’altro canto ci sentiamo di poter dare qualche suggerimento, che speriamo sia utile, per far avvicinare le aziende al digitale, al mondo della comunicazione e del software. Se non altro perché affrontiamo quotidianamente i problemi della rete e del digitale e spesso ci capita di dover trovare nuove soluzioni efficaci. 

Con un tempo infinito ognuno di noi potrebbe imparare tutto ciò che gli serve e che è utile alla crescita della propria azienda. Proprio il fattore tempo, però, è quello che oggi manca. È per questo che servono competenze specifiche e qualcuno che le possieda, in grado di prendere decisioni sulla scorta di esse. 

 

L’emergenza coronavirus sta senz’altro dimostrando questo, oltre a darci un nuovo tempo per riflettere e pianificare: le persone competenti dettano le linee guida che devono essere applicate per l’ottenimento di un benessere collettivo. 

 

Ma allora, come poter dettare nella nostra azienda le linee guida giuste e far si che vengano seguite? Come poter sfruttare al meglio tempo e competenze?

Il tempo che con il nuovo DPCM del 10 marzo 2020 è stato obbligatoriamente concesso ad ognuno di noi, deve essere sfruttato al meglio. 

Oltre al tempo, l’emergenza sanitaria ci ha imposto di riflettere anche sulle nuove possibilità offerte dalla tecnologia per un lavoro flessibile, il cosiddetto smart working.

 

Questo significa dover porre ora le basi, da un lato, per uscire dall’emergenza senza arrivare al collasso e, dall’altro, pianificare quella che sarà la ripresa che ci troveremo a dover affrontare nei prossimi mesi. 

 

Uno dei modi migliori per farlo è quello di cogliere le opportunità del digitale, qualora non lo avessimo ancora fatto, e di operare scelte che portino la nostra azienda verso una transizione necessaria. Le aziende che invece si sono già approcciate alla digitalizzazione dei processi e della rete, hanno ora la possibilità di guardare in modo nuovo all’utilizzo della tecnologia e cercare nuove strategie, oltre che consolidare e migliorare le azioni già intraprese. 

 

 

Gli strumenti digitali

Dobbiamo in primis tracciare un bilancio del nostro grado di digitalizzazione, della possibilità o meno di lavorare e permettere di lavorare da remoto, di avere le conoscenze e gli strumenti per operare politiche virtuose sul tema del digitale. 

Dalla scorsa settimana noi di Weedea abbiamo iniziato a lavorare da casa, anche prima del DPCM sopra citato, e non senza qualche piccolo inconveniente. Nonostante da sempre abbiamo procedure e metodologie di lavoro flessibili e basate su cloud, l’impossibilità di aver accesso ai computer fissi aziendali ha rappresentato in parte un ostacolo che non avevamo considerato. Per questo abbiamo limitato alcune attività che non potevamo svolgere da remoto e abbiamo intrapreso la ripianificazione delle attività dei prossimi mesi bloccate a causa del coronavirus. Attività sia commerciali che di procedura. 

Oltre a ciò ci stiamo muovendo anche per creare procedure che ci consentiranno di ovviare a problematiche similari a quelle causate da questa emergenza sanitaria. 

Se è vero che per il nostro lavoro è più facile attuare tali procedure, è anche vero che l’utilizzo di strumenti cloud per la gestione aziendale e per la promozione del proprio lavoro sta divento quasi un obbligo per tutte le aziende, sia in emergenza che non. 

Alcuni degli strumenti cloud che possono essere utilizzati sin da subito per approcciarsi al digitale e allo smart working sono tutti quei servizi come Google Drive o Dropbox. Strumenti utilissimi che consentono di poter creare, archiviare e condividere numerose tipologie di file su cui poter lavorare da remoto semplicemente con una connessione internet. 

Con tali strumenti è possibile, ad esempio, creare un business plan su cui lavorare con i colleghi, creare liste email da sfruttare per campagne di Direct Email Marketing, creare e condividere bozze di articoli per il blog,  oppure, ancora, creare e lavorare a presentazioni aziendali o di prodotto.

Così facendo dal computer, dal tablet o dallo smartphone sarà possibile accedere ai file condivisi, modificarli, stamparli e averli a disposizione del team di lavoro in qualsiasi momento e in qualsiasi luogo.

Oltre agli strumenti cloud necessari per organizzare il lavoro in assenza di un gestionale o un CRM accessibile da remoto, è bene approfittare di questo periodo di “calma” per formarsi attraverso tutorial, webinar e letture specifiche e in base a quello rivedere l’ottica delle nostre azioni future. 

In questo contesto, e in abbinamento agli strumenti digitali, risulta estremamente utile fare un check-up della presenza in rete e studiare strategie mirate per i giorni di emergenza e per il periodo subito seguente. 

Avete un sito web? Avete profili social? Gestite un e-commerce o un blog?

E i vostri competitor? Come si comportano?

  

Fate un’analisi di ciò che fanno i vostri competitor e di quali strumenti utilizzate in rete per farvi conoscere e per vendere i vostri prodotti. Analizzate e programmate, fatevi delle domande, puntate a migliorare tutte quelle cose, piccole e grandi, che non avete mai tempo di fare. 

 

Questo servirà anche per poter ripianificare una strategia sbilanciata verso gli strumenti messi a disposizione dalla rete. 

Se infatti l’emergenza coronavirus limita i nostri spostamenti, inibisce i nostri mercati e rappresenta un serio problema, oltre che per la nostra salute anche per la salute della nostra azienda, dobbiamo trovare nuove strade per ovviare a tutto ciò. 

Queste strade possono diventare dei validi alleati sia in tempo di crisi che dopo, rientrando nella strategia aziendale e permettendo di ampliare i servizi offerti. 

Ad esempio, molte attività commerciali, oltre che gli istituti di formazione, hanno iniziato a rivalutare lo streaming come canale comunicativo per parlare dei prodotti e servizi della propria azienda e per offrire la propria consulenza. Altre ancora, hanno inserito nella propria strategia commerciale campagne email e social volte ad acquisire nuovi clienti con cui confrontarsi esclusivamente online, almeno per il momento. 

 

Indipendentemente dal settore di appartenenza, quindi, il digitale e la rete offrono strumenti adatti a tutte le aziende. È per questo che tali strumenti devono essere messi a punto e diventare parte integrante della mentalità e della strategia aziendale.

 

Nei prossimi articoli avremo modo di analizzare più nel dettaglio gli strumenti che utilizziamo, i prodotti e i servizi che offriamo e quello che è il mondo digitale in cui lavoriamo. 

Al momento non possiamo che invitarvi a scriverci per qualsiasi ulteriore chiarimento, imprecisione o consiglio che potremo darvi in merito al digitale, alla strategia, alla comunicazione e al software. Specialmente in queste giornate di isolamento una chiacchierata è sempre benvenuta.